Parma citta’ ducale per eccellenza

“Il paese nel quale vivo è un vero giardino; ho nelle mani il modo di rendere quattrocentomila anime felici; di proteggere le scienze e le arti; non sono ambiziosa ed ho la speranza di passare qui un grande numero d’anni, che si rassomiglieranno tutti ma che tutti saranno dolci e tranquilli. “

Maria Luisa d’Asburgo-Lorena

maria luisa d'asburgo lorena duchessa di Parma

Distesa tra la Pianura Padana e gli Appennini, abitata da 195 mila parmigiani, Parma e’un comune ricco di tesori d’arte, conosciuto anche per essere la città della musica lirica: diede infatti i natali al grande Arturo Toscanini, e Giuseppe Verdi vi nacque e visse per lungo tempo. La città è stata definita dallo scrittore francese Stendhal “terra dell’altrove e della felicità, ed è qui che ambientò la sua Certosa, considerato un capolavoro della letteratura ottocentesca. Nel 2015 l’Unesco le ha riconosciuto il titolo di “città creativa per la Gastronomia” e poiché annoverata come prima provincia d’Italia nel settore agroalimentare di qualità. La patria della lavorazione e di produzione di un prodotto famoso in tutto il mondo, fiore all’occhiello della gastronomia italiana: il Parmiggiano Reggiano. Il viaggio alla sua scoperta puo’ cominciare dal Palazzo Ducale, con i suoi splendidi giardini, dall’inconfondibile colore “giallo Parma”. Venne fatto costruire nella metà del ‘500 da Ottavio Farnese su progetto dell’architetto Vignola. Verrà ripercorso il ritratto dei Farnese e di Maria Luigia d’Austria, moglie di Napoleone, dove vi abitarono, e si proseguirà con la storia di questa importante città di origini romane, costruita lungo l’asse della via Emilia, che conobbe una certa prosperità nel medioevo ma ebbe soprattutto uno straordinario Rinascimento, che culminò con la nascita del Ducato di Parma e Piacenza, quando la città divenne una vera e propria piccola capitale.

Complesso monumentale della Pilotta

Museo
Glauco Lombardi

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Di Parma amo il profumo dei tigli, delle siepi fiorite in primavera, del glicine quando i viali alberati si riempiono di colori e mutano con le stagioni. Sono rapito dall’ombra dei suoi borghetti in estate, dalle bellissime chiese che rivedo continuamente quando entro e sento il profumo dell’incenso ed echi delle sue antiche storie: il Duomo con la cupola affrescata dal Correggio, San Giovanni coi suoi chiostri, La Steccata e il Parmigianino, l’Annunziata con il chiostro, Sant’Antonio in Via Repubblica con la sua doppia volta del soffitto. Amo il profumo della Carciofa ancora calda quando passo davanti a Pepèn in Vicolo Sant’Ambrogio e l’aroma di torta fritta che si emana dalle tante trattorie. La notte di San Giovanni coi tavolini all’aperto nelle strade e davanti alle case dove si gustano tortelli d’erbetta e si attende la rugiada. Amo l’Oltretorrente, Piazzale Picelli, Santa Maria del Quartiere e il torrente gonfio di acqua in autunno chiamato affettuosamente, ma anche con un po’ di timore Parma Voladora. Adoro entrare nelle librerie di Parma alla ricerca di nuovi libri di poesia e magari incontrare poeti, scrittori, amici con cui discorrere poi davanti ad un bicchiere di vino in qualche osteria ancora aperta.” Luca Ariano (1978),